Nacque nel 1536 a Berbenno, in Valle Imagna (Bergamo) da Felicita Mazzoleni e da Pietro Passeri Personeni e fu battezzato col nome di Giovanni Francesco nella parrocchia di S. Antonio in Berbenno. In un documento del 1547 viene citato come "El primo (dei figli di Pietro) de anni diese". Il padre Pietro era mercante di stoffe nelle Romagne e lo porto con se ad Ancona e a Roma dove studiò per completare poi i suoi studi a Padova.
n seguito conobbe San Filippo Neri , che lo guido nella vita spirituale,ed ispirato da questi si fece frate cappuccino nel 1560 a Tivoli. Il 17 marzo 1561 fu ammesso alla professione; poi fu ordinato sacerdote; ma i biografi notano che ciò avvenne per ordine dei superiori riluttando a ciò la sua umiltà.
Immagine 2: Il Venerabile Francesco Passeri Personeni da Bergamo
Fu eletto maestro dei novizi e per lungo tempo esercitò l'ufficio di guardiano in quasi tutti i conventi della provincia romana, come Scandriglia, Palestrina, Monte S. Giovanni, Bagnaia, Orvieto, Subiaco, Rieti, Anticoli, Anagni. Ai primi dell'ott. 1601 fu inviato a Siena come confessore delle cappuccine di un monastero là sorto da poco tempo. Lungo il viaggio, nel convento di Frascati, s'incontrò con Clemente VIII, che volle conoscerlo di persona, avendo udito della sua santità.Era da tutti stimato santo, sia per l'umiltà, sia per le penitenze (digiuni, veglie, flagellazioni, fatiche), sia per la carità verso i poveri (specialmente negli anni di carestia, come nel 1571-72 e nel 1591-92), sia per la pazienza, sia per intensità di spirito di orazione, soprattutto verso la Passione e verso la Vergine Madre di Dio. Gran parte della notte trascorreva in colloqui con Dio: fu anche scorto, da un confratello, sollevato in estasi davanti all'altare; spesso lo vedevano eccezionalmente splendido in volto.
Ebbe poi, dal marzo 1624 fino alla morte, miracolosa familiarità con gli Angeli dei quali piú volte attestò di aver udito le musiche celestiali. Anche il potere taumaturgico lo rese venerando già in vita: apparizioni, profezie, moltiplicazioni di alimenti, guarigioni (ad es., a Subiaco "risana una putta tisica" da tre anni). Dal 28 settembre 1626 il suo stato di salute declinò fortemente; il 2 ott. dello stesso anno, disse: "Oggi si celebra la traslazione di s. Chiara nostra: io me n'andrò con s. Chiara" e, poco dopo aver pronunciato il nome di Gesú, venne a morte presso il convento di San Bonaventura al Quirinale.
La sua salma, che prima si era ordinato fosse deposta in luogo segreto (né stupisce, se è vero che i devoti gli "tagliarono addosso ben nove abiti"), fu poi riportata alla devozione dei fedeli per piú giorni. Urbano VIII, anzi, la domenica 4 ottobre 1626, volle si prendessero, prima della sepoltura, informazioni sulle virtú e sui miracoli: ne fu incaricato p. Francesco da Genova che allora era procuratore generale dei cappuccini.
Il venerabile fu infine sepolto nel 1631 nella seconda cappella mortuaria dei cappuccini in Roma: nell'iscrizione apposta sulla tomba si ricorda la sua parentela col card. Cinzio Aldobrandini Passeri Personeni, figlio di Giulia Aldobrandini, sorella di Ippolito, il futuro Clemente VIII, e sposatasi in Senigallia con un Aurelio Passeri Personeni cugino del venerabile.
La causa di beatificazione fu introdotta il 24 sett. 1785 ma è tuttora arenata.
Riguardo alla beatificazione: http://www.ofmcap.org/it/cause.htm
RispondiEliminaAvevo letto di una "misteriosa scritta" su di un quadro del Venerabile in possesso dei cappuccini... nessuno sa niente? (ES foto del quadro o trascrizione della scritta)